LECTURE: Anna Boreczky (Biblioteca Nazionale Széchényi, Budapest) e András Németh (Biblioteca Apostolica Vaticana), La vita illustrata di Apollonio e Tarsia. Una narrativa ‘papyrus style’ nell’ambito dell’arte ottoniana, Dipartimento di Scienze Documentarie, Linguistico-Filologiche e Geografiche Sezione di Scienze del libro e del documento, Aula I (piano terra), viale Regina Elena 295, Roma, lunedì 23 marzo 2015, ore 17.
Copiato e illustrato intorno all’anno 1000 in un monastero benedettino tedesco, il frammento dell’Apollonius Pictus della Biblioteca Nazionale Széchényi di Budapest è uno dei più antichi testimoni del romanzo di avventura di età tardo antica noto come Historia Apollonii regis Tyri (Apollonio di Tiro) e costituisce un’eccellente fonte per lo studio delle strategie narrative tardo antiche e medievali.
Il manoscritto contiene il più antico ciclo pittorico conosciuto del romanzo e presenta alcuni elementi arcaici, da ricondurre forse ad un modello prodotto a Roma nel V secolo. Da tale posizione privilegiata nella più antica storia delle illustrazioni del romanzo derivano una serie di interrogativi, legati alla trasmissione della conoscenza tardo antica, sia testuale che visiva, ai quali András Németh e Anna Boreczky provano a rispondere dal punto di vista filologico e storico-artistico.
Ipotizzando che il rapporto tra testo e immagine nel manoscritto dell’Apollonius Pictus rifletta la disposizione del modello del V secolo, András Németh esplora le logiche della narrazione visiva tardo antica, mentre Anna Boreczky analizza come il modello tardo antico dell’Historia Apollonii e il suo metodo di rappresentazione delle illustrazioni vengano trasformati in una lettura cristiana appropriata, corrispondente alle aspettative di una comunità monastica dell’XI secolo.